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Un tempo galleria il raggio

Nel mese di giugno del 1997 con un'esposizione dedicata al pittore ticinese Antonio Rinaldi (attivo nel 1800 soprattutto nel Mendrisiotto come affrescatore di chiese) prese avvio, all'interno dei locali del negozio "la cornice", l'attività espositiva della galleria " il raggio ". In collaborazione con il signor Domingo Sampietro, il quale era responsabile della conduzione artistica della galleria, si organizzavano sia mostre di artisti contemporanei, che esposizioni tematiche.

A partire dal primo di gennaio 2019 sono cessate l'attività della galleria "il raggio" e la collaborazione con il signor Domingo Sampietro che ringraziamo per il prezioso lavoro svolto in questi ventun anni.

Con un'esposizione dedicata al pittore milanese residente a Bergamo Claudio Granaroli il 26 febbraio 2019 ha preso avvio, sempre nella medesima sede all'interno del negozio "la cornice" l'attività di: "Spazio Espositivo La Cornice".

 

 

Dal 5 marzo al 5 aprile 2025

  

 

                    

                

                                

                                      

                 

Testo di presentazione della mostra di Alberto Nessi  

Il ragazzo di Cadro

 Sono stato quattro mesi fa a trovare Renzo nel suo atelier di Cadro, assieme a un'editrice romanda, con la quale stiamo ambedue collaborando per un libro d'arte. Il tempo era d'autunno e il sole splendeva, a rallegrare la nostra ospite, che metteva piede per la prima volta nella campagna luganese - se campagna si può ancora chiamare: una presenza vegetale che spesso, nelle opere del primo periodo milanese dell'artista è stata al centro del suo operare, come richiamo ancestrale. Poi, nel seguito della sua storia artistica, come sappiamo ha prevalso la realtà della metropoli lombarda. Finché, rientrato al paese spinoso - Cadro è anagramma di cardo-, la campagna è ancora tornata a parlargli, ma con voce alterata dal degrado. È allora che è nato il Barakon.Il termine, scanzonato, è significativo del suo modo di intendere l'arte. E il mio amico pittore, con il Borsalino rosso in testa, dev'essere apparso un po' zingaresco agli occhi della compassata, silenziosa , pallida, editrice: che sembrava sorpresa dalla vitalità dell'artista, quasi un ragazzo, il quale andava mostrando le sue opere di piccolo formato. Prendeva vita, nell' atelier barakconato, l'immaginario scatenato di Renzo: che talvolta, dice Marta Silenzi, è prodotto da un " indiavolato lavorio mentale". L'ospite romanda taceva, impressionata da quelle figurazioni multicolori. Perché Renzo - lo conosciamo da tempo - ogni volta sorprende: non sempre è "diabolico", può essere anche delicato. Il suo Barakon è un palcoscenico di teatro, dove lo stregone mette in scena la figura umana, spesso declinata in chiave grottesca o drammatica o giocosa (vedi, per esempio certi giochi di parole, anche straniere, incastonate nelle pitture). La guerra, la pandemia, la cronaca sono al centro della sua attenzione: perché il reale non cessa di colpire la sua immaginazione. Ogni giorno. Il ragazzo accende la tv e resta sconcertato. Ferrari é un pittore "di condizione", come si diceva una volta. Le sue antenne sensibili captano le trasformazioni sociali, le sofferenze, le follie di uomini e donne, le rivoluzioni tecnologiche. Ma, attenzione, la sua non è una pittura illustrativa, bensì, appunto, di una condizione umana consapevole del nostro presente. E resa con colori forti, condita di umori, di partecipazione emotiva. La freddezza non è certo la cifra che contraddistingue il nostro artista, sulla breccia già da molti anni. La figura umana, così spesso messa al centro del palcosecnico, è partecipe, spesso, del regno animale e vegetale: come nell'opera del già lontano 11 marzo del 2005, riprodotta in catalogo, dove un brano verde squilla sullo sfondo dove spicca il becco giallo di un uccello, accanto a una congerie di oggetti sopra quella che sembra una figura umana. Guardando quest' immagine non si può fare a meno di pensare ai classici del Novecento, tra colori espressionisti e scomposizioni spaziali. L'artista nel suo lavoro, coscientemente o no, si rifà sempre a qualcuno che è venuto prima di lui: nessuno nasce artista. L'arte non fiorisce su terreno vergine, ma su praterie ben concimate. Il pittore prende da maestri del passato, per generare creature originali, se tutto va bene. Negli acquerelli in mostra alla Cornice vediamo Figure sospese, Mandragole e Cardi, allusioni alla cronaca crudele ("Medusa Israel", "Welcome to Hell"," Gaza Caos", "Paura"), motivi di natura in dialogo con la società tecnologica, note apocalittiche ("Armageddon"): acquerelli freschi, energici, miracolosi. Renzo Ferrari è uno che cammina con la mente. Come afferma egli stesso in "Biospia e Facezie/2024 " (il catalogo pubblicato dalle edizioni Zedia in occasione della mostra). è un "esploratore mentale dell'ubiquità del mondo". In quella che è stata definita la "società liquida" (Zygmunt Baumann), ha capito che l'arte può salvarci dal caos, dall' annegare in acque torbide. Fra gli autori che cita nella lunga intervista pubblicata ho ritenuto tre nomi : Carver, Céline, Dostoevskji. Lo scrittore statunitense per la poetica del disagio quotidiano, il francese per la violenza espressiva, il russo per il fondo tormentato. Ma poi il nostro pittore ha qualcosa che ha solo lui: ed è per questo che è un artista autentico.  

 

Nota Biografica 

Renzo Ferrari nasce a Cadro l’8 febbraio 1939. Dopo le scuole dell’obbligo si trasferisce a Milano dove frequenta il liceo artistico e l’Accademia di Brera e conclude gli studi con una tesi su James Ensor. Nel 1962 tiene una prima personale alla Galleria delle Ore di Milano con un significativo riscontro della stampa. Nel 1963 espone alla Galleria Annunciata, nel 1964 gli viene conferito il premio Diomira per il disegno. Una selezione del lavoro 1969-1972 viene esposta alla “Cupola d’Arte Casa” a Lugano. Nel 1974 in occasione della 28ma Biennale Nazionale d’Arte Città di Milano ottiene il premio Feltrinelli. Nel 1977 espone alla galleria Bergamini. Seguono poi numerose mostre di prestigio a Parma e a Milano. Nel 1985 Harald Szeeman cura la monografica di Renzo Ferrari al Monte Verità di Ascona. Il museo Civico di Bellinzona gli dedica un’antologica con opere dal 1970 al 1990 e in seguito nel 1999 costituisce il fondo Ferrari con opere dal 1960 al 1998. Nel 1998 mostre nei musei di Vevey e Sciaffusa. Nel 1993 espone al museo Epper, nel 1995 alla Bergamini in seguito più volte alla Colomba a Lugano, alla Ciribelli al museo civico di Villa Ciani al centro svizzero e alla Tadini di Milano. Nel 2009 riceve il premio Morlotti alla Carriera e Skira pubblica nella collana Arte Moderna negli anni a seguire diverse sue monografie. Nel 2014-2015 i musei di Neuchâtel e Lugano propongono la retrospettiva Visions nomades. Nel 2016 espone alla fondazione Stelline. Nel 2017 espone al museo di Aarau…e direi che mi fermo qui perché la lista è troppo lunga e rischia di diventare noiosa…anzi no…nel 2019 alla Spazio Espositivo La Cornice…questa andava citata. 

 

    

Locandine "La Cornice Spazio Espositivo"

 

                    

       140                

                 

                

     

 

 

 

Archivio locandine "Il Raggio"

 

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canonica               
 



 

 

Alcune esposizioni tematiche dal 1997 a oggi

 

1997: "Incisori giapponesi dell' 800" La mostra presentava xilografie a colori appartenenti al periodo dello "UKIYO-E" con una scelta dei massimi artisti giapponesi del tempo come: Hokusai, Hiroshige, Shunsho, Kunisada, utagawa e altri.

1998: "L'epoca d'oro dell'incisione tedesca dalla fine del `400 alla fine del `500". Una ricca scelta di incisioni dei maggiori artisti tedeschi del periodo: A.Dürer, A.Altdorfer, H.S.Beham, M.Wolgemut, D.Hopfer e molti altri.

1999: "Il disegno italiano del dopo guerra". Disegni di artisti italiani operanti nel periodo quali: M.Marini, Brindisi, Dova, Bergolli, Bestini, Mucchi, Crippa, Lanaro, Del Drago, Mazzola, breveglieri, Badodi e Dodi Bortolotti.

2000: "L'incisione romantica".Incisioni dei massimi interpreti di questa corrente culturale : Delacroix, Corot,Daubigny, Chasserieau, Fantin Latour, Calame, Fontanesi, Cotman, Borromeo e altri.

2001: "Incisori italiani antichi da fine `400 a fine `700".Una vasta scelta di incisioni dei maggiori interpreti di questa tecnica:S.Della Bella, G.Tiepolo, G.B. Castiglione "il grechetto",A.Tempesta, G.B. Piranesi e molti altri.

2001: "Astratta".La mostra presentava una vasta scelta di grafica moderna di artisti di fama internazionale quali: Braque, Sutherland, Man Ray, Vasarely, Jorn, Bill, Fautrier,Lam,Appel,Matta,Veronesi,Caporossi, Guidi, Vedova, Magnelli e altri.

2002: "Astrattismo comasco".Opere grafiche degli artisti appartenenti al "gruppo Como": M.Radice, A.Galli, M. Ro, C.Badiali e C.Prina.

2002: "Poesia dell'informale".Collettiva di otto artisti italiani fra i più rappresentativi del genere:Ruggeri, Collina, Bargoni, Barbieri, Raciti, Mosconi, Sturla e Lerpa.

2003:"Frammenti di pittura figurativa nel Ticino del `900".La mostra presentava una scelta di artisti operanti in Ticino durante il periodo: G.Galbusera, A. Nespoli, E. Burzi, W.Schmid, M. Moglia, N.Arnoldi, Seewald, Kempter, C.Cotti, P. Togni, F. Meier, Ferrazzini, Hasenfranz, M.Osswald Toppi, Rosetta Leins, P.Colombi e P.Donzé.

2005:"Albert Müller e Gordon Mc Couch: espressionisti in Ticino".La mostra metteva a confronto due degli artisti che hanno operato, uno a Mendrisio,l'altro ad Ascona, facendo conoscere anche nel nostro cantone l'espressionismo di matrice tedesca. Gordon Mc Couch, originario di Philadelphia,dopo aver frequentato l'accademia in Germania, si trasferisce in Ticino attratto dal fermento culturale del "Monte Verità" sopra Ascona.Albert Müller giunge invece in quel di Mendrisio dove fonda con altri espressionisti il gruppo "Rot-blau".

2006:"los caprichos" di Francisco Goya:abbiamo presentato un gruppo di incisioni all'acquaforte e all'acquatinta della serie "los caprichos" edita per la prima volta nel 1799.Questa serie ebbe uno straordinario successo nell'800 tanto che ebbe un totale di dodici edizioni.Le tavole presentate appartenevano alla 5° edizione, stampata dalla calcografia della Real Accademia di Madrid nel periodo 1861-1886 in 210 esemplari.

2007:"Pan" di Oskar Kokoschka: erano esposte 17 litografie originali firmate e numerate dall'artista,appartenenti alla cartella "Pan" edita da hoffmann und Kampe nel 1978 che illustrava l'omonimo romanzo di Knut Hamsun.Correlava la mostra una ricca esposizione di libri illustrati da incisioni realizzate dai maggiori esponenti dell'espressionismo tedesco.

2008:"La Tauromachia" di Francisco Goya:abbiamo esposto la serie completa, 40 tavole, appartenenti alla IV tiratura (su 7) eseguita nel 1905 in 100 esemplari che lo Harris giudica la migliore dopo la prima.

2010: "Adriana Bisi Fabbri": abbiamo esposto grazie alla collaborazione con gli eredi una vasta scelta di disegni a matita, di carboncini e pastelli che ben rappresentavano sia la sua attività di ritrattista che quella di illustratrice.

2011: "Maestri giapponesi del '700 e del '800": come già nel nel 1997 abbiamo esposto una trentina di xilografie a colori appartenenti al periodo dello "UKIYO-E" con una scelta dei massimi artisti giapponesi del tempo come: Hokusai, Hiroshige, Shunsho, Kunisada, utagawa e altri. Abbiamo inoltre completato la mostra esponendo dei libri riguardanti il periodo e contenenti sia incisioni che fotografie originali colorate a mano.

2013: "William Hogarth inciso da T. Cook": la mostra presentava 38 incisioni originali disegnate da W. Hogarth e incise da T. Cook. La tematica delle tavole era, come sempre in Hogarth, la critica sociale e la satira sui costumi e gli usi del tempo. La qualità delle incisioni garantita dalla grande maestria di T. Cook era eccezionale.

2015: "Tra modernismo e tradizione": l'intento della mostra era quello di offrire una sventagliata sul panorama artistico ticinese del novecento. Erano presenti artisti ticinesi, confederati, tedeschi e italiani che hanno operato in Ticino durante il secolo scorso: Flavio Paolucci, Gerard Schneider, Max Weiss, Nag Arnoldi, Ivo Soldini, Günter Böhmer, Fausto Agnelli, Mario Ribola, Remo Patocchi, Ugo Zaccheo, Ettore Burzi, Ernst Kempter, Pietro Chiesa e Luigi Rossi.

2024: "Il Ragno": la mostra presentava 109 disegni originali, 88 dei quali furono pubblicati fra il 1918 e il 1925 sulla rivista satirica "Il Ragno" che veniva stampata a Lugano fra il 1905 e il 1925 dalla tipografia Grassi in Via Battaglini, l'attuale Via Peri. Fedele Dagotto già collaboratore della rivista "Il Ragno" fonda nel 1938  "La Rivista di Lugano", acquista i diritti del "defunto" Ragno e pubblica all'interno della neonata "Rivista di Lugano" la pagina satirica "Il Ragno". I restanti 21 disegni furono pubblicati su "La Rivista di Lugano" sotto la rubrica "Il Ragno" fra il 1939 e il 1943

 

   

Gli artisti contemporanei che hanno esposto allo "Spazio Espositivo La Cornice" e prima a "il raggio":

 

Domingo Sampietro, Mirto Canonica, Armand Rondez, Giancarlo Sangregorio, Danilo Colombi, Silvia Paradela Castioni, Klaus Prior, Mino Ceretti, Jan Peter Fluck, Alberto Sartoris, Gianni Metalli, Loredana Müller, Armando Fettolini, Gianni Bucher, Eugenio Tomiolo, Sergio Emery, Sergio Piccaluga, Christian Erroi, István Gyalai, Fernando Bordoni, Gianluigi Susinno, Rosy Gadda Conti, Enrico Della Torre, Giuseppe Bolzani ,Giuseppe Martinelli, Luigi Stradella, Marco Mucha, Giorgio Larocchi, AlFadhil, Silvana Ciapparelli, Laurence Chatelain , Armando De Giovanni, Giovanni Cappello, Franco Massanova, Fritz Meijer, Daniel Lifschitz, Marko Karlo, Taddeo Bruno, Luca Gansser, Hélène Decuyper, Dario Jucker, Jean Marc Bühler, Matteo Boato, Katia Piccinelli, Emilio Rissone, Cio Zanetta, Salvatore Grande, Carmo, Uriel Schmid-Tellez, Sara Visintainer, Stefano Ciaponi, Lauro Monti, Patrizia Mancuso, Alessandro Mazzoni, Amir Yeke, François Bonjour e Nina Nasilli, Claudio Granaroli, Fabiola Quezada, Enzo Pelli, Silva Cavalli Felci, Renzo Ferrari, Ubaldo Rodari, Carola Mazot, Sissi Sardone, Rosy Gadda Conti (seconda volta) e Stefano Lanuzza e Gianluigi Susinno (seconda volta), Paolo Blendinger, Astrid Fremin & Lucio Maria Morra e Patrizia Eichenberger, Gabi Fluck e Jean Marc Bühler (seconda volta), Matteo Boato (seconda volta) Natasha Melis e Fernando Giorgetti, Carola Mazot (seconda volta), Villi Hermann, Bruno Labouret, Angela Bucco, Pat Hechanova,  Bruno Bordoli, Daniela Figini, Valerio Righini, Rosa Pierno e Zeno Filippini, Sibylle Läubli e Raffaello Fiumana

 

 

Lo spazio espositivo

 

      r  t  z

 

 

Rassegna stampa (cliccando il nome appaiono gli articoli)

 

A.Rinaldi L'epoca romantica Sangregorio L.Müller G.Metalli F. Bordoni G.L. Susinno K. Prior E. Dellatorre G. Bolzani G. Martinelli Oskar Kokoschka Francisco Goya Francisco Goya 2 Francisco Goya (tedesco) Giorgio Larocchi Armando Fettolini e Gianni Bucher Al Fahdil Adriana Bisi Fabbri Maestri incisori giaponesi Maest. giapp. segue Armando de Giovanni Pietro Chiesa Pietro Chiesa 2 Mario Marioni István Gyalai Daniel Lifschitz Marco Karlo Giovanni Molteni Taddeo Bruno Hélène Decuyper Luca Gansser Serge Brignoni William Hogarth Giuseppe Bolzani 2013 Dario Jucker 2013 Jean Marc Bühler 2014 Mirto Canonica 2014 Matteo Boato / Katia Piccinelli 2014 Emilio Rissone 2014 Tra modernismo e tradizione 2014/2015 Cio Zanetta 2015 Sergio Piccaluga 2015 Salvatore Grande 2015 Carmo 2015 Uriel Schmid-Tellez Sara Visintainer Stefano Ciaponi Lauro Monti Patrizia Mancuso Alessandro Mazzoni François Bonjour Nina Nasilli Claudio Granaroli /2 /3 Fabiola Quezada Enzo Pelli Silva Cavalli Felci / 2 Renzo Ferrari 2019 Ubaldo Rodari Sissi Sardone 2020 Rosy Gadda Conti 2020 Stefano Lanuzza 2020 Susinno 2021 PaoloBlendinger 2021   Morra-Fremin 2021 Eichenberger 2021 Gabi Fluck 2022 JeanMarc Bühler 2022 Matteo Boato 2022 Natasha Melis 2022 Fernando Giorgetti 2022 Carola Mazot 2023 Villi Hermann 2023 Bruno Labouret 2023 Angela Bucco 2023 Pat Hechanova 2023 Bruno Bordoli 2023 Daniela Figini 2024 Valerio Righini 2024 Rosa Pierno 2024 Zeno Filippini 2024 Sibylle Läubli 2024 Il Ragno 2024 Raffaello Fiumana 2025 Renzo Ferrari 2025 Renzo Ferrari 2025/2